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Intervista a Francesco Vezzoli nella sua casa

Centro di Milano. A due passi da piazza San moncler bambino saldi Babila saliamo le scale di un palazzo distinto. Oltre la porta d’ingresso una voce ci invita a entrare: Vieni pure, sto arrivando. Ci accomodiamo in una stanza quadrata, al limite fra l’anticamera moncler outlet online uomo e lo studio. A parete opere d’arte rigorosamente firmate Vezzoli: classici della sua produzione, come il ritratto della modella tedesca Veruschka, e grandi lavori delimitati da sontuose cornici in oro zecchino. Artista eclettico, raffinato e glamour, con all’attivo mostre dal piumini moncler scontatissimi MoCA di Los Angeles al Moderna Museet di Stoccolma, dal MAXXI di Roma al Modern Art Museum del Qatar, fino all’ultima di prossima apertura al MoMA PS1 di New York, Francesco Vezzoli è senza dubbio la stella dell’arte contemporanea italiana. Gentile, alla mano ma determinato, accoglie il nostro invito a svelare il moncler outlet serravalle suo punto di vista sull’arte e sull’arredo. E lo fa, nonostante le resistenze iniziali, proprio a partire dalla sua abitazione milanese.

Non vivi in una casa, ma negli uffici di un’importante azienda di design

Sono stato https://www.moncleroutlet-i.org per quindici anni negli alberghi e ora abito in un ufficio. Ho studiato a lungo il lavoro di persone come il critico d’arte e giornalista Mario Praz, che arredavano le loro case con tale cura da non riuscire a approcciare con serenità l’idea della casa. Forse è moncler saldi outlet per questo che vivo nei ‘non luoghi’.

Una situazione non comune soprattutto moncler uomo se sveliamo che si tratta di un’ala del quartier generale di Flos. Come mai questa scelta?

un bellissimo ufficio disegnato da Achille Castiglioni negli Anni 80. Il ceo Piero Gandini è un caro amico nonché mio collezionista. Si tratta di una situazione ideale e sono molto felice che abbiano deciso di ospitarmi: per me è una delizia stare qui, in un ambiente disegnato da uno dei più grandi geni del design italiano. un luogo che non cambierei per niente al mondo.

Si tratta di una ‘casa’ ricca di dettagli tutti su disegno

Il pavimento lo ha disegnato il grafico Max Huber e il cubo nero vicino alla finestra moncler outlet è una moncler bambino outlet centralina con gli interruttori che comandano tutte le piumini moncler luci del soffitto. Se Castiglioni avesse disegnato un hotel a Milano questa sarebbe potuta essere la suite imperiale!

Ogni mese chiediamo al protagonista di ‘Arredare con l’arte’ di scegliere pezzi, in edizione, da suggerire ai nostri lettori. Come hai effettuato la selezione?

Ho pensato a questo ipotetico shopping esattamente allo stesso modo in cui ragiono sul mio lavoro. E, ricordando il motto ‘Why don’t you?’ della celebre direttrice di Vogue America Diana Vreeland, ho scelto cose abbastanza eccentriche andando indietro nel tempo. Così mi è venuta l’idea di un set per divertirsi: una cartolina degli Anni 20 da cui trarre spunto; un vestito originale di Halston, utilizzato in una serata in disco moncler saldi nel newyorkese Studio 54, e una spilla di Tiffany da appuntare sulla cappa. Poi, dopo essersi dati una controllatina allo specchio firmato Sottsass, basta accendere due disco ball comprate outlet moncler su eBay, mettere sul piatto Thriller di Michael Jackson. E sei felice anche da solo.

Hai trasformato in piumini moncler saldi visione artistica oggetti di design, cartoline d’epoca da acquistare online a pochi euro e gioielli costosissimi. E per trovare opere d’arte a cifre contenute?

Basta andare nell’arte antica, dove c’è la qualità e ci sono persino i multipli

Puoi farci un esempio di un’edizione d’epoca?

Il multiplo più bello della storia dell’arte antica è Antinoo. L’imperatore Adriano innamorato di un giovane, fa sì che la sua immagine venga diffusa e replicata attraverso i secoli. Un fenomeno da musica pop!

Nei tuoi ultimi lavori ci sono fortissime influenze del passato. Come mai questa fascinazione per epoche così lontane?

In questo momento l’arte contemporanea non è in grado di darmi le risposte che ho moncler saldi uomo dall’antico. la mia testa in marmo. Ma moncler bambino outlet basterebbe andare in molti altri musei per trovare mille altri ‘pastiche’. Se leggiamo la storia dell’arte del passato possiamo comprendere che sono stati commessi enormi pasticci con estrema disinvoltura: statue romane con braccia del ‘500, membri del ‘700, correzioni arbitrarie. La storia dell’arte antica è meravigliosa per questo.

Dalle cose che dici emerge una grande passione per l’architettura e il design. L’arte e l’arredo sempre più spesso interagiscono tra loro, soprattutto nello spazio della casa

Se penso a un’opera d’arte totale mi viene moncler outlet trebaseleghe in mente la casa che aveva il gallerista Mario Tazzoli a Milano negli Anni 60, con pareti di stucco rosa pesca, quadri di Gerhard Richter bianchi e neri e teste dell’antica Roma. Non credo nell’opera decontestualizzata, quindi giocare con l’arredo è fondamentale ed è un elemento che ricorre tantissimo nel mio lavoro. Per la mostra in Qatar, in collaborazione con OMA, per esempio, abbiamo creato una moncler outlet online shop finta galleria di specchi con ‘effetto Versailles’.

Com’è nato questo interesse per l’architettura?

Dopo la St. Martin di Londra mi sono iscritto a un master della Columbia University di New York e mi hanno accettato anche se non ero architetto. L’avevo fatto per compiacere i genitori e dimostrargli che i miei studi non erano stati così superflui. Una volta ottenuto il posto però ho deciso di non andare avanti.

L’incontro più importante della mia moncler donna vita è stato con Herbert Muschamp, il critico piumini moncler uomo del Times che è diventato mio mentore. Nell’arco di dieci anni siamo andati in giro per il mondo: io lo portavo a vedere le case di Carlo Scarpa, lui mi mostrava quelle di piumini moncler outlet Rem Koolhaas. Mi ha fatto vedere il Guggenheim di Gehry quando era ancora un cantiere e, con lui, ho potuto conoscere Philip Johnson. Poter incontrare e parlare con i grandi maestri dell’architettura era un puro piacere intellettuale.

Tra questi ci sono stati anche Sottsass e Castiglioni. Tra i loro pezzi quali ami di più?

Forse le cose più banali: la libreria Carlton di Ettore Sottsass e la lampada Toio di Achille Castiglioni. Sono le più prevedibili perché le più iconiche, ma sono anche i pezzi che ho sempre desiderato da bambino pensando di poterli comprare in futuro.

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By admin , July 11, 2014

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